Porto Azzurro in provincia di Livorno Toscana
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Toscanabella @ www.toscanabella.com | Marco Gambassi

Comune di Porto Azzurro

provincia di Livorno

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PORTO AZZURRO

Il territorio comunale si estende per 13,36 kmq su un promontorio e lungo la sottostante insenatura della costa orientale dell'isola d'Elba. Si è costituito in comune autonomo nel 1815 e ha subito una diminuzione territoriale nel 1906, quando la frazione Capoliveri e parte della frazione di Porto Longone sono andate a formare il comune di Capoliveri. Il nucleo di quella che inizialmente si chiamava Longone (e Porto Longone dal 1863 al 1947) è costituito dalla possente fortezza di forma stellata che Filippo III di Spagna commissionò nel 1602 a don Garda di Toledo. Il territorio era allora parte, insieme a Talamone e a Orbetello, dello Stato dei Presidi, l'originale strumento attraverso il quale la monarchia spagnola controllava le principali vie marittime del Tirreno, a metà strada tra i suoi possedimenti di Napoli e quelli dell'Italia settentrionale. In effetti, in virtù della sua posizione strategica, l'insediamento elbano servì sempre come baluardo contro le mire del granducato di Toscana e come scalo marittimo per le navi spagnole. Nel 1646, dopo un lungo assedio, fu espugnato dalle truppe francesi, ma quattro anni dopo fu ripreso dagli spagnoli. Nel 1714 venne annesso al regno di Napoli, al quale restò fino al 1801, quando fu ceduto ai francesi che avevano occupato tutta la Toscana. Col congresso di Vienna, nel 1815, fu incorporato al granducato di Toscana, fino all'unità d'Italia. Data la mitezza del clima, in passato l'economia di Porto Azzurro si reggeva soprattutto sull'agricoltura, i cui prodotti ortofrutticoli erano anche oggetto di commercio con la terraferma: rinomati erano specialmente le primizie e i frutti di tipo meridionale. Largamente praticate erano anche la pesca e la caccia. Come per la maggioranza dei centri dell'isola d'Elba il settore trainante dell'economia attuale è invece il terziario, il cui sviluppo è dovuto all'incremento continuo del turismo, che si avvale qui, oltre che di attrezzature balneari, anche di una darsena per imbarcazioni da diporto. Le attività connesse alla presenza turistica hanno assorbito la maggior parte della manodopera agricola, resasi disponibile in seguito alla crisi dell'agricoltura, e quella precedentemente impiegata nell'industria estrattiva, ridotta oggi allo sfruttamento di una cava di eurite, un materiale utilizzato come fondente nelle produzioni ceramiche. L'agricoltura fornisce ancora prodotti ortofrutticoli per il fabbisogno locale, ma diviene, al pari della pesca, sempre più marginale. La popolazione del territorio comunale raggiunge le 3.111 unità nel 1991, con una densità di 233 abitanti per kmq. Nel passato il comune contava 1.154 abitanti nel 1830, 1.953 nel 1881, 2.742 nel 1936, 3.078 nel 1951, 3.006 nel 1961, 2.929 nel 1971 e 3.073 nel 1981.

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